Podere Pradarolo
I vigneti , la cantina e la villa si trovano sulla sponda sinistra del torrente Ceno, nel punto in cui forma una sorta di anfiteatro naturale totalmente esposto a Sud.
Una parte del terreno è calanchiva ed il resto viene coltivato a seminativo, foraggero e vigneto.
Il microclima è particolarmente favorevole, per la coltivazione della vite grazie alle temperature fresche, all’ escursione termica e alla costante ventilazione d’aria di origine marina. Dei circa 60 ettari, 9 sono vitati.
Dopo una raccolta manuale procediamo con una pigiatura.Le fermentazioni avvengono normalmente in acciaio e in cemento con lieviti rigorosamente indigeni, senza controllo di temperatura e in assenza di Anidride Solforosa, così come di ogni altro additivo di fermentazione.Un’impronta caratteristica dell’azienda è la produzione di vini a lunga macerazione, questa si protrae fino a quando il vino presenta le caratteristiche idonee per passare all’affinamento in legno quando previsto. Normalmente è molto lunga nell’ordine di alcuni mesi. Solo per i rosati vi è assenza di macerazione, quindi pressatura diretta e conseguente fermantazione.L’affinamento in bottiglia per tutti i vini si protae fino a quando il vino non viene ritenuto pronto. I passiti chiaramente seguono un altro processo. Il passito di Malvasia viene ottenuto per appassimento su teli esposti al sole delle uve ottenute dalla selezione in pianta, dei grappoli più spargoli e meglio maturati. Questa fase può durare da 1 a 3 settimane a seconda delle condizioni metereologiche. Le uve vengono poi pressate in un torchio idraulico e iniziano la fermentazione in acciaio per poi terminarla in barriques esaurite.Il passito di Termarina viene ottenuto con le stesse metodiche fino al momento di passare in legno. A questo punto il vino viene inserito in una linea di Solera costituita da barriques esaurite che vengono tenute scolme per favorire l’ossidazione. Tale sistema prevede il rincalzo delle annate a partire dall’anno 2007.Anche i passiti sono totalmente privi di solfiti aggiunti.La cosa più importante della cantina è che deve costituire un ecosistema batterico che funge contemporaneamente da barriera contro le infezioni e da innesco per le fermentazioni.Tutto questo si ottiene con un’attenzione costante e un lavoro olfattivo, con pulizie effettuate con detergenti meccanici come la soda e l’acido citrico, evitando qualsiasi antibatterico residuale.